Ivan Turgenev, Razgovor, in: I. Turgenev, Senilia. Poesie in prosa, 1878-1882. Fonte: I. S. Turgenev. Opere complete e lettere in trenta volumi. T. 10. M.: “Nauka”, 1982
Testo originale | Traduzione | |
Разговор
Ни на Юнгфрау, ни на Финстерааргорне / еще не бывало человеческой ноги. Вершины Альп… Целая цепь крутых уступов… Самая сердцевина гор. Над горами бледно-зеленое, светлое, немое небо. Сильный, жесткий мороз; твердый, искристый снег; из-под снегу торчат суровые глыбы обледенелых, обветренных скал. Две громады, два великана вздымаются по обеим сторонам небосклона: Юнгфрау и Финстерааргорн. И говорит Юнгфрау соседу: — Что скажешь нового? Тебе видней. Что там внизу? Проходят несколько тысяч лет — одна минута. И грохочет в ответ Финстерааргорн: — Сплошные облака застилают землю… Погоди! Проходят еще тысячелетия — одна минута. — Ну, а теперь? — спрашивает Юнгфрау. — Теперь вижу; там внизу всё то же: пестро, мелко. Воды синеют; чернеют леса; сереют груды скученных камней. Около них всё еще копошатся козявки, знаешь, те двуножки, что еще ни разу не могли осквернить ни тебя, ни меня. — Люди? — Да, люди. Проходят тысячи лет — одна минута. — Ну, а теперь? — спрашивает Юнгфрау. — Как будто меньше видать козявок, — гремит Финстерааргорн. — Яснее стало внизу; сузились воды; поредели леса. Прошли еще тысячи лет — одна минута. — Что ты видишь? — говорит Юнгфрау. — Около нас, вблизи, словно прочистилось, — отвечает Финстерааргорн, — ну, а там, вдали, по долинам есть еще пятна и шевелится что-то. — А теперь? — спрашивает Юнгфрау, спустя другие тысячи лет — одну минуту. — Теперь хорошо, — отвечает Финстерааргорн, — опрятно стало везде, бело совсем, куда ни глянь… Везде наш снег, ровный снег и лед. Застыло всё. Хорошо теперь, спокойно. — Хорошо, — промолвила Юнгфрау. — Однако довольно мы с тобой поболтали, старик. Пора вздремнуть. — Пора.Спят громадные горы; спит зеленое светлое небо над навсегда замолкшей землей. |
Conversazione Né sulla Jungfrau, né sul Finsteraarhorn, / ancora si sono viste tracce umane. Le vette delle Alpi… Un’indivisibile schiera di ripide rocce… Il cuore stesso delle montagne. Sopra di esse si apre un cielo verde pallido, chiaro, muto. Il gelo rigido, intenso; la neve compatta, scintillante; da sotto il candore affiorano dei solidi massi di rocce erose e ricoperte di ghiaccio. Due colossi, due giganti si innalzano su entrambi i lati del cielo: Jungfrau e Finsteraarhorn. E chiede Jungfrau al vicino: – Cosa mi racconti di nuovo? Dalle tue parti si vede meglio. Cosa c’è laggiù? Passano alcune migliaia di anni: un minuto. E tuona Finsteraarhorn: – Delle fitte nuvole nascondono il suolo… Aspetta! Passano altre migliaia di anni: un minuto. – E ora? – chiede Jungfrau – Ora vedo; laggiù è tutto uguale: variopinto, minuscolo. Le acque diventano blu; i boschi si scuriscono; i cumuli di rocce si ingrigiscono. Vicino ad essi brulicano ancora degli scarafaggi, sai, quelli a due zampe, che non sono mai riusciti a contaminarci. – Gli umani? – Si, gli umani. Passano migliaia di anni: un minuto. – E adesso? – chiede Jungfrau. – È come se si vedessero meno scarafaggi, – tuona Finsteraarhorn. – Laggiù si è rischiarato; le acque si sono prosciugate; i boschi si sono diradati. Passano ancora migliaia di anni: un minuto. – Cosa vedi? – dice Jungfrau. – Intorno a noi, qui vicino, è come se tutto fosse stato ripulito, – risponde Finsteraarhorn, – ma laggiù, in lontananza, attraverso le valli ci sono ancora delle macchie e qualcosa si muove. – E adesso? – chiede Jungfrau dopo altre migliaia di anni: un minuto – Ora va bene, – risponde Finsteraarhorn, – è bello ovunque, completamente bianco, in qualsiasi direzione guardi… La nostra neve è dappertutto, neve liscia e ghiaccio. Tutto è immobile. Adesso va bene, è tranquillo. – Bene, – dice Jungfrau. – Però abbiamo parlato abbastanza, vecchio mio. È ora di fare un pisolino. – È ora. Le enormi montagne dormono; dorme anche il verde cielo luminoso sopra la terra per sempre ammutolitasi. |
Il testo è stato tradotto dalle studentesse e dagli studenti delle classi 4E, 4O, 5E, 5O
Docenti di lingua e civiltà straniera: Tania Triberio
Docenti del DiSLL: Linda Torresin
Studenti coinvolti: R. M., I. M., N. C., C. C., M. C., A. F., G. G., G. F., D. L., G. G.
“Cicloturismo”, Wikipedia, l’enciclopedia libera
https://it.wikipedia.org/wiki/Cicloturismo
Testo originale | Traduzione | |
Cicloturismo Il cicloturismo è una forma di turismo praticata in bicicletta, con le varianti “treno + bici” o con i tour organizzati da agenzie che forniscono supporto logistico e trasporto bagagli. È una maniera di viaggiare particolarmente economica che fuoriesce dai canoni e dai consueti itinerari del turismo di massa. Talvolta si possono usare itinerari “fuori pista”, percorrendo ad esempio le ippovie con l’utilizzo di una mountain bike. I praticanti, detti cicloturisti, sono quasi sempre accomunati da una spiccata sensibilità ambientale, da una grande passione per la bicicletta come mezzo di trasporto e come stile di vita, da una vivace curiosità per i luoghi sconosciuti al grande pubblico e da una grande adattabilità alle situazioni impreviste. Vi sono associazioni come la ECF (European Cyclists’ Federation) che hanno progettato itinerari specifici per gli sportivi intenzionati a intraprendere questo tipo di vacanza. A questo scopo è stata elaborata EuroVelo, una mappa di itinerari ciclistici specifici. In Italia è attiva la FIAB (Aderente ad ECF) che promuove BicItalia, rete ciclabile nazionale coordinata con quella europea EuroVelo. Viaggio fai da te È il modo più avventuroso per viaggiare in bicicletta, ma necessita di un’accurata preparazione e organizzazione tecnica. Il viaggiatore deve infatti essere in grado di fronteggiare in modo autonomo il pernottamento e ogni evenienza o guasto meccanico che possono verificarsi durante il tour. Scelta del mezzo Dipende ovviamente dal tipo di viaggio. La bicicletta da corsa è la regina dell’asfalto, ma è inutilizzabile su altri fondi stradali. La mountain bike è indispensabile per percorsi fuoristrada o misti e consente un carico maggiore.. Si può inoltre ricorrere a biciclette ibride, che uniscono caratteristiche della bici da strada e della mountain bike |
Cicloturismo El cicloturismo de alforjas es una forma de turismo practicada en bicicleta, con las variantes “tren + bici” o con rutas organizadas por agencias que ofrecen apoyo logístico y el transporte de equipaje. Es una manera de viajar particularmente barata que va más allá de los cánones y de los itinerarios habituales del turismo de masa. A veces se pueden disfrutar itinerarios “fuera de pista”, recorriendo, por ejemplo, las rutas a caballo con el uso de una bici de montaña. Los practicantes, llamados cicloturistas, casi siempre comparten una notable sensibilidad por el medio ambiente, una gran pasión por la bici como medio de transporte y como estilo de vida, una animada curiosidad por los lugares desconocidos al gran público y una amplia capacidad de adaptarse a situaciones imprevistas. Hay organizaciones como la ECF (European Cyclists’ Federation) que han proyectado itinerarios específicos para los deportistas que quieran emprender esta tipología de vacaciones. Por eso se ha elaborado EuroVelo, un mapa de rutas ciclísticas específicas. En Italia está activa la FIAB (asociada con ECF) que promueve BicItalia, red ciclística nacional que colabora con la europea, EuroVelo Viaje a tu manera Es la forma más aventurera para viajar en bicicleta, pero necesita una atenta preparación y organización técnica. De hecho el viajero tiene que ser capaz de hacer frente autónomamente al alojamiento nocturno y cualquier eventualidad o avería mecánica que pueda ocurrir durante la ruta. Elección del medio de transporte Desde luego, depende de la tipología de viaje. La bicicleta de carrera es la reina del asfalto, pero es inutilizable en otras superficies de carreteras. La bicicleta de montaña es indispensable para recorridos fuera de ruta o mixtos y permite una carga mayor. Además se puede recurrir a las bicicletas híbridas, que combinan las características de la bicicleta de carretera con la de montaña. |
Il testo è stato tradotto dalle studentesse e dagli studenti delle classi 4B, 4C, 4F
Docenti di lingua e civiltà straniera: Mara Faggin e Maria Gamba
Docenti del DiSLL: Maria Begoña Arbulu Barturen, Carmen Castillo Peña
Studenti coinvolti: S. F., S. M., A. M., V. R., V. R., S. L., F. M., G. M., C. Q., R. R., C. C., L. G., B. R. I., C. N., D. S.